Una vera chicca gastronomica lucana sempre più richiesta, il Peperone crusco si coltiva nell’area di Senise, piccolo comune di settemila anime in provincia di Potenza, alle pendici del Parco Nazionale del Pollino.
Pur ricordando esteticamente il peperoncino piccante per la forma conica e il colore rosso, in realtà, ha un sapore dolce e una polpa poco acquosa che lo rende adatto ad essere essiccato.
Viene chiamato anche “crusco” perché, una volta cotto, diventa croccante.
Vengono piantati tra febbraio e marzo, raccolti manualmente a partire dal 10 agosto e sistemati, per due o tre giorni, su tele di stoffa o su reti all’interno di locali con poca luce, asciutti e ben ventilati.
Trascorso questo tempo, si procede a confezionare, con ago e spago, le “serte” ossia le tipiche trecce lunghe 1,5/2 metri chiamate in dialetto anche “nserta di puparuli”, messe ad essiccare al sole fino a quando il contenuto in acqua non si attesti sul 10-12%.
Oltre alla bontà e alla versatilità in cucina, i peperoni di Senise vantano anche ottime proprietà nutritive. Accanto alle vitamine A, E, K, e PP, infatti, essi contengono il 30% in più di vitamina C rispetto alle altre varietà.
È fondamentale che i Peperoni di Senise non vadano mai lavati ma semplicemente puliti con un panno asciutto prima di mangiarli o friggerli in olio bollente per pochi secondi.
Quest’ultima è la maniera classica di cucinarli ma essi si accompagnano bene anche con salumi, formaggi e con molti primi piatti a base di pasta fresca come le orecchiette, gli strascinati, i cavatelli.
Peso: Confezione da 100gr
Origine: Senise (Basilicata)